Nato da una famiglia siriana
originaria di Antiochia, fu ordinato sacerdote da Leone II. Successe a papa
Conone il 15 dicembre del 687 e resse il papato sino all'8 novembre 701. La sua
elezione fu contestata dall'arcidiacono Pasquale e dal presbitero Teodoro.
S. cercò di pacificare le fazioni in lotta e di far rientrare le
proteste col dialogo e proseguì in questa linea di condotta durante tutto
il suo pontificato. Non mancò tuttavia di fermezza e di coraggio come
dimostrò il suo rifiuto di sottoscrivere le decisioni del concilio, detto
Quinisesto o
Trullano, convocato su iniziativa dell'imperatore
Giustiniano II nel 692, con il quale l'Impero cercò di indurre il Papato
a sottostare ad alcune regole della Chiesa di Bisanzio. Il rifiuto di
S.
fu sostenuto dalle truppe di Ravenna e di Roma accorse in difesa del papa
minacciato dalla presenza del messo imperiale Zaccaria giunto a Roma con
l'ordine di arrestare il pontefice. Durante il suo pontificato
S.
mantenne ottimi rapporti con Pipino II e battezzò solennemente a Roma il
re dei Sassoni occidentali, Cadual; favorì inoltre l'evangelizzazione dei
Frisoni, consacrando vescovo Willibrordo nel 690 e fece rientrare lo scisma
istriano che si protraeva da oltre un secolo. A lui si deve l'introduzione nella
Messa del canto dell'
Agnus Dei. Festa: 8 settembre (Palermo ? - Roma
701).